lunedì 27 settembre 2010

Storia del body painting

colori utilizzati utilizzati erano tutti di origine naturale (argilla, cenere e sostanze vegetali) provenienti dalla flora del luogo dove gli abitanti erano insediati. Venivano applicati poi sulle parti del corpo desiderate, usando le dita o pennelli. Quest' arte affonda le sue radici nelle usanze di popoli tribali Africani, Indiani e centro Americani: la mancanza di fonti scritte rende impossibile sapere con certezza da quanto tempo questi popoli utilizzano il body painting. Una tra le più antiche popolazioni che fa uso del body painting sono gli aborigeni Australiani: dal 60000 a.C queste tribù dipingono il loro corpo e si fanno cicatrici. L' uomo primitivo, nel 30000 a.C, dipingeva allo stesso modo sia lui che le caverne, prima di rituali religiosi o propiziatori (per la caccia). Pitture rupestri trovate nell' altopiano Tassili risalenti all' 8000 a.C mostrano come gli uomini erano segnati sul corpo da pitture e cicatrici. Gli Egizi ricorrevano alla pittura corporea sia per i defunti sia per i vivi. Nel 4000 a.C le mummie di due donne erano segnate sull' addome da linee pitturate a mano. Le donne nella vita quotidiana, dipingevano la linea inferiore dell' occhio di verde, colore a base di malachite (composto dal carbonato di rame), mentre palpebre, ciglia e sopracciglia, erano marcati col carbone. Entrambi i colori erano inizialmente in polvere poi allungati con l' acqua e applicati sul corpo con le dita. Stesse tecniche venivano utilizzate dai Sumeri nel 500 a.C che dipingevano il volto con piombo bianco e rosso vermiglio. Nel 300 d.C i Picti dipingevano il loro corpo durante le battaglie con pitture intimidatorie. In Giappone il body painting a partire dal 550 d.C, a seconda della zona del corpo interessata, distingueva classi sociali diverse. Abolito nel 1847 d.C dall' imperatore Meiji, tornò ad essere legale nel 1945 d.C.

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